Corriere della Sera martedì 2 ottobre 2018

Corriere Bg 2 ott 2018

Da Johannesburg ad Addis Abeba

Double cut, tournée nel cuore del continente africano

 

Sbarca in Africa il jazz bergamasco. Le rotte musicali orobiche contravvengono agli ordinamenti padani, perlomeno quelli che si vogliono più diffusi, in ambito di emigrazione ed accoglienza e portano il jazz di provincia direttamente nel cuore del continente le cui radici sonore stanno alla base della nascita della civiltà musicale afroamericana.

Un jazz che si dice di provincia solo per collocazione geografica: Double cut, Il quartetto che dal 10 al 18 ottobre viaggi era tra mozambico, sudafrica, Etiopia e kenya, rappresenta l'eccellenza del Jazz di casa nostra.

Originalissimo pianoless quartet, in breve tempo ho trovato il riconoscimento internazionale grazie alla creatività dei leader, Tino tracanna e Massimiliano Milesi un incontro tra generazioni da parte decano del sax tenore  Tracanna, protagonista di episodi che hanno segnato la storia del Jazz italiano; dall'altra il discepolo Milesi.

Le tappe del carnet de route, condiviso con Filippo sala, batteria e Giulio corini, contrabbasso, sono maputo, Kate town, durban, Johannesburg Addis Abeba e Nairobi.

Luigi Radassao

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Audioreview 402-2018

Mappe Double CutProva tra le più ispirate e vibranti del 2018, mappe e il secondo lavoro sfornato dai Double cut, un ulteriore passo avanti rispetto al già eccellente primo album Senza titolo, pubblicato nel 2016 dalla Ur. La formazione dei due dischi è identica, un vivace quartetto pianoless che vedi in prima fila Massimiliano Milesi è il leader Tino tracanna ai sassofoni, il contrabbassista Giulio Corini è il batterista Filippo sala.
 
Anni fa, Tracanna si era avventurato in una strada simile agli Stylus quartet, privi anch'essi di uno strumento armonico come pianoforte o chitarra. 

È un percorso che una volta avviato conduce di freddo ai ripensamenti: Infatti l'ex sassofonista di Fresu sembra aver preso gusto a mettersi in gioco e a rischiare circondandosi dei solisti più promettenti delle nuove generazioni. 

Alle condivise apertura armoniche, il combo abbina una snellezza tematica è una plasticità ritmica che non concedono spazi a ridondanze e a inutili arzigogoli. Ci troviamo Insomma nei territori progressivi del Jazz autenticamente moderno e di caratura internazionale, impreziosito da pezzi nuovi di zecca - eccetto corini, tutti provvedono alla scrittura - che evitano di scimmiottare standard Ballad o Bop di scuola statunitense. L'album contiene un unica ma significativa rilettura, le celeberrima e folkeggiante "The Train and the river" di Jimmy Giuffrè tratta da "The Jimmy Giuffrè 3" (Atlantic 1956), che aiuta a illustrare l'estetica rinfrescante e il taglio avanzato del quartetto, In bilico tra post cool, third stream e informalità.
Decisamente ricercata la parte pulsante: un autentico battito cardiaco, sostegno ideale per assolo, contrappunti circolari, insegnamenti, unisono fulminanti, licenze tonali. Uno dei migliori dischi italiani dell'anno.
Enzo Pavon

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Double Cut – Mappe (Parco della Musica Records, 2018)

Il progetto Double Cut nasce come evoluzione della ricerca sonora e stilistica del duo, tutt’ora attivo, composto da Tino Tracanna (sax soprano, tenore e baritono) e dal suo ex studente Massimiliano Milesi (sax tenore e soprano). Proprio nel dipartimento jazz del Conservatorio di Milano, infatti, i due strumentisti hanno avuto modo di condividere la passione per la storia del sassofono e nel 2014, in occasione dell’anniversario della nascita di Adolphe Sax, è nata l’idea di creare un progetto musicale comune, volto ad esplorare le potenzialità espressive di questo strumento. Ad ampliare il raggio d’azione delle loro esplorazioni sonore è stata l’evoluzione dell’organico in un quartetto pianoless con l’aggiunta della sezione ritmica composta da Giulio Corini (contrabbasso) e Filippo Sala (percussioni). Partendo dal repertorio del duo, la formazione ha fatto della sua insolita frontline con due sax un vero e proprio valore aggiunto, sviluppando nuove composizioni nelle quali spicca il magmatico confronto generazionale tra Tracanna e Milesi. Il risultato è una vera e propria fucina creativa, “luogo” di incontro musicale in cui si attraversa in lungo ed in largo il jazz spaziando dalla rielaborazione di standard a brillanti composizioni originali, passando per improvvisazioni a tutto campo ed evocazioni di temi popolari. A distanza di due anni dall’ottimo esordio omonimo, ritroviamo il quartetto Double Cut con “Mappe”, nuovo album che già nel titolo rimanda al viaggio sonoro proposto da Tracanna e soci attraverso territori musicali differenti. Composto da otto brani originali, a cui si aggiunge la superba rilettura di “The Train And The River” di Jimmy Giuffre, il disco disegna rotte avventurose in cui si attraversano temi cantabili in cui viene esaltato l’interplay tra i due sax e spaccati sonori in cui la ritmica aggiunge imprevedibilità, passando per divagazioni stilistiche tra swing, bop e ballad. Aperto dal trascinante crescendo di Olii Esausti nel quale i due sax danno vita ad una scorribanda sonora incalzati da contrabbasso e batteria, il disco entra nel vivo con gli otto minuti di “Biglie e Castelli di Sabbia” firmata da Filippo Sala e nalla quale si intrecciano sogni e ricordi autobiografici dell’infanzia. Se “Spiritual Legacy” è un elegante omaggio ad Ornette Coleman, la successiva “Triads” è tutta giocata sui contrasti tra i due sassofoni e la trama ritmica. Si prosege con la ballad poetica “Pow How” a cui segue l’improvvisazione corale di “Settepersette” e la già citata “The Train and The River”. Completano il disco la swingante “Chiarivari” e “Love and Love Again” in cui il quartetto rende omaggio a Tom Waits. Insomma “Mappe” è un lavoro di grande pregio, da ascoltare con grande attenzione per coglierne a pieno le tante sfumature che lo impreziosiscono. 
 
 

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