Audioreview 402-2018

Mappe Double CutProva tra le più ispirate e vibranti del 2018, mappe e il secondo lavoro sfornato dai Double cut, un ulteriore passo avanti rispetto al già eccellente primo album Senza titolo, pubblicato nel 2016 dalla Ur. La formazione dei due dischi è identica, un vivace quartetto pianoless che vedi in prima fila Massimiliano Milesi è il leader Tino tracanna ai sassofoni, il contrabbassista Giulio Corini è il batterista Filippo sala.
 
Anni fa, Tracanna si era avventurato in una strada simile agli Stylus quartet, privi anch'essi di uno strumento armonico come pianoforte o chitarra. 

È un percorso che una volta avviato conduce di freddo ai ripensamenti: Infatti l'ex sassofonista di Fresu sembra aver preso gusto a mettersi in gioco e a rischiare circondandosi dei solisti più promettenti delle nuove generazioni. 

Alle condivise apertura armoniche, il combo abbina una snellezza tematica è una plasticità ritmica che non concedono spazi a ridondanze e a inutili arzigogoli. Ci troviamo Insomma nei territori progressivi del Jazz autenticamente moderno e di caratura internazionale, impreziosito da pezzi nuovi di zecca - eccetto corini, tutti provvedono alla scrittura - che evitano di scimmiottare standard Ballad o Bop di scuola statunitense. L'album contiene un unica ma significativa rilettura, le celeberrima e folkeggiante "The Train and the river" di Jimmy Giuffrè tratta da "The Jimmy Giuffrè 3" (Atlantic 1956), che aiuta a illustrare l'estetica rinfrescante e il taglio avanzato del quartetto, In bilico tra post cool, third stream e informalità.
Decisamente ricercata la parte pulsante: un autentico battito cardiaco, sostegno ideale per assolo, contrappunti circolari, insegnamenti, unisono fulminanti, licenze tonali. Uno dei migliori dischi italiani dell'anno.
Enzo Pavon

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