Copertina bella e minacciosa per questo cd, un nero lucido attraversato da tagli di luce cruda che rimanda inevitabilmente alle tele di Fontana.
Chissà se è un effetto voluto. Sta di fatto che l'iconografia scelta molto c'entra con la musica:
Dov'è il buio dal colore di base potrebbe simboleggiare la lieve narcolessia che affligge molte musiche un po' ripetitive e al palo dei nostri giorni convulsi, invece, la voglia e la forza di scoperchiare sviluppi di note diventate un po' troppo rassicuranti.
Il doppio taglio e quello messo in pratica dai sassofonisti diversi di Tino Tracanna, veterano sapiente della scena jazz della penisola, venuto ad esempio per il suo lavoro con Paolo Fresu e di recente attivo con le inventive avventure sonore dei suoi Acrobats, è quello di Massimiliano Milesi, una generazione in meno, anch'egli a proprio agio con diverse ance.
Il salto generazionale c'è anche con chi siede alla batteria, Filippo sala, e chi maneggia le grosse corde del contrabbasso, Giulio Corini. Tracanna ha dunque voluto attorno energie fresche e risolute, e l'impatto comunicativo e al contempo nervosamente aggressivo del gruppo è il primo dato dell'evidenza. La musica, firmata per un terzo dal Tracanna e per due da Milesi, è tesa, concentrata, priva di compromessi:
Un po' come succedeva con certe abrasive registrazioni di Chicago degli anni 70, anche se non ci sono interni decorativi. I sax graffiano e accarezzano, tolgono il suono e lo ri-dipanano in spire voluttuose:
Come ama fare David Murray, se vogliamo trovare un personaggio di confronto. Quando però il gruppo sceglie di affrontare il canto di montagna, in sulle cime, e lo trasforma in una accorata iniezione di pathos, aleggia, per il trattamento, il fantasma gentile di Charlie Haden. E si resta stupiti con piacere di questo jazz che sa essere virilmente commovente.
Guido Festinese
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Denso intenso, questo recente lavoro discografico raccoglie l’originale esperienza di due musicisti come Tino Tracanna di Massimiliano Milesi, impegnati in un confronto scaturito dalla comune passione per il Sax da un lato e per i linguaggi musicali contemporanei dall'altro.
Un incontro maturato attraverso una frequentazione nata tra le aule del Conservatorio di Milano, dove Tracanna dirige il corso di jazz, mettendo a valore elementi comuni arricchiti da un confronto generazionale coltivato anche in occasione di diversi concerti dal vivo dove, nella dimensione timbricamente con notata dal Duo di Sax, ha preso forma un repertorio la cui è senza è stata racchiuse in questo disco.
Un lavoro dove la presenza di Giulio Corini al contrabbasso e di Filippo sala alla batteria alla valorizzato lo spettro espressivo restituito dai nove brani - firmati dai due sassofonisti - che spaziano dalle atmosfere improvvisative tracciate dal solido il disegno ritmico dell'iniziale «Ap-To» passando al riflessivo andamento armonico di sapore classico-barocco di un brano titolato significativamente «Bach Ground», per poi gettare lo sguardo alle atmosfere Jazz più brillanti di «Basics». Una varietà stilistica che questi musicisti riescono a miscelare con gusto ed equilibrio, omaggiando anche la tradizione popolare con la densa melodia tradizionale «In sulle Cime», per poi dedicarsi all’articolata riflessione timbrica racchiusa in brani come «Misterico o «Surf onNeptune», brano questo che chiude il disco confermando l’energia espressiva di questo lavoro.
Tino Tracanna, Massimiliano Milesi, Giulio Corini, Filippo sala, «Double Cut» UR Records 2016,1cd.
Alessandro Rigoli
Gazzetta di Parma (17 gennaio 2017)
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