Tino Tracanna e il Questionario di Proust

Tino TracannaIl tratto principale della mia musica
Mi è difficile essere categorico, ma te ne dico qualcuno che mi viene in mente osservandomi. Ancorata al jazz ma ispirata a mondi musicali diversi; ricerca di sintesi e essenzialità sia nella parte tematica che possibilmente negli sviluppi; composizione ed organizzazione della forma; compresenza di ambiti tonali, non tonali e modali ma anche spazi liberi, seppur codificati in diverse maniere; libera da ambiti stilistici specifici.

La qualità che desidero nei musicisti che suonano con me
Che ognuno abbia la percezione che ciò che sta suonando è la parte di un tutto. Che abbiano voglia di costruire un discorso musicale nel tempo e che non siano rompiscatole, visto che il mondo è già abbastanza complicato.

Come musicista, il momento in cui sono stato più felice
La meravigliosa sensazione di armonia esistenziale in alcuni dei primissimi concerti che ho fatto. Poi quando ho cominciato a suonare con Franco D'Andrea. Alcuni momenti passati in giro con amici musicisti ed in particolare col quintetto di Paolo Fresu. E soprattutto quei pochi minuti l'anno di musica quasi perfetta.

Come musicista, il mio principale difetto
Mi piacciono tante cose diverse e a volte rischio di disperdermi o eccedo nel rischio. Quando ci becco forse questo è anche il mio pregio.

La mia più grande paura quando suono
Avere paura quando si suona è una cosa orribile che può rovinarti totalmente il gusto di fare musica. Purtroppo qualche volta mi capita di avere ansie.

Sogno di suonare
Non mi capita di sognare che suono ma pensare che ho una data in trio già mi pare un sogno.

La mia fonte di ispirazione
Un po' tutto quello che mi capita a tiro in tutti i campi: immagini, luce, cinema, arte, libri, musica di qualunque tipo, silenzio, viaggi, perfino spot pubblicitari, lo strano ticchettio di un vecchio orologio ...

I miei musicisti preferiti
In tempi diversi e legati al mio strumento: Shepp, Coltrane, Shorter, Braxton, Barbieri, Henderson, Lacy, Ornette, Steve Coleman, Rollins, Threadgill, Surman, Liebman, Lovano, ultimamente Bigoni, Wendell... Altri: Miles, Stravinsky, Ligeti, Police, Gesualdo, Maria Joao, Joao Gilberto, Craig Taborn, Bill Evans, Horace Silver...

I miei dischi da isola deserta
Difficilissimo! In ordine sparso quelli che mi vengono in mente: The Bridge di Sonny Rollins e Jim Hall, Complete Communion di Don Cherry, Lizard dei King Crimson (a causa del quale ho deciso di suonare il sassofono), qualunque cosa del primissimo Ellington, Petrushka di Stravinsky, My Favourite Things di Coltrane, Art Pepper+Eleven e Eleven di Franco D'Andrea, i concerti per pianoforte ed orchestra di Prokofiev e Mozart, Bach in genere...

La canzone che fischio sotto la doccia
Non fischio mai perché sono troppo scarso ma la doccia la faccio.

I miei pittori preferiti
Klee, Magritte, Monet, Burri, Boccioni.

I miei film preferiti
La prima commedia all'italiana in genere, Monicelli, Risi, Fellini, il Decalogo di Kieslowsky, Woody Allen in genere, Malick, Kubrick, Alberto Sordi, i film anni '40/'50/'60, sia americani che italiani, mi piacciono molto anche alcuni registi italiani contemporanei...

I miei scrittori preferiti
Garcia Marquez, Maupassant, Borges, Camilleri, saggi (tipo "Il Teorema di Fermat" e "Il Mistero dei Numeri Primi" o "Armi, acciaio, malattie"), anche qualche buon noir.

La mia occupazione preferita
A parte la musica e la famiglia, senz'altro il tennis e il cazzeggio puro.

Il dono di natura che vorrei avere
Più memoria, ordine e un po' più di cattiveria ma ci sto lavorando.

Nella musica, la cosa che odio di più
Eccessivo narcisismo, un po' va bene ma non troppo... La musica è un'architettura, non ci puoi mettere un pilone proprio là in mezzo.

Gli errori musicali che mi ispirano maggiore indulgenza
Errori da ricerca del dialogo e da rischio ma sul filo della logica musicale.

Il pezzo che vorrei venisse suonato al mio funerale
Nessuno, un bel silenzio, una bella giornata di sole e qualcuno che mi voleva bene e che si fa qualche risata ripensando a qualche cosa fatta insieme.

Lo stato attuale della mia attività musicale
Ci sono molti progetti che per una serie di ragioni si sono concretizzati tutti in questo periodo, sia miei che in collaborazione. E' uscito il secondo CD di Acrobats per il Parco della Musica (Ottolini, Cecchetto, Dalla Porta, Fusco), è appena uscito Double Cut per la U.R. (Milesi, Corini, Sala), tutti lavori di cui sono estremamente soddisfatto. A metà anno uscirà il mio CD in trio, un lavoro a cui tengo particolarmente, a marzo lavorerò insieme con DJ Bonnot ancora su "Drops" un territorio che mi appassiona tantissimo, alcuni concerti con il Quintetto di Fresu che anche se suoniamo da una vita è sempre una bella storia e varie altre collaborazioni

Il mio motto
Due: "Un bel tacer non fu mai scritto" e "Giochiamo!"

Allaboutjazz.com

PAOLO PEVIANI
January 25, 2017

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