Il Manifesto - Tino Tracanna Acrobats “Red Basics”
Il Manifesto - 9 Aprile 2016
Con la ritrosia verso ogni forma di ridondanza che caratterizza da sempre la personalità di Tino tracanna, a distanza di tre anni dal bel debutto eponimo arriva il secondo album degli “acrobati”.
Il disco conferma e rafforza quanto di ottimo i cinque avevano già fatto ascoltare: un jazz affatto contemporaneo, teso e vibrante, che sa trovare sempre un equilibrio mirabile (appunto “acrobatico”) tra le ragioni della scrittura e quelle dell’improvvisazione, offrendo spazi paritari per le individualità di livello assoluto che nel quintetto si ritrovano, tutte poste in condizioni di spiccare con performances maiuscole.
Il gusto per la complessità delle strutture si coniuga spontanemente con un non scontata capacità di comunicare, che evita ogni rischio di autoreferenzialità; ciò contribuisce non poco alla riuscita complessiva del programma, che dall’apertura nervosa, sghemba e graffiante di Laudano e Red evolve naturalmente (introdotto da un sapido stacco di Dalla Porta) verso la cantabilità di Mercato dei Pazzi e la parentesi assorta di Pallida Luna, per poi riprendere il saliscendi con il beat rocheggiante di Trimalcione.
Incantamento segna una squisita parentesi melodica, prima della sincopata Sins e del finale divertito (e divertente!) che mette in fila Jelly’s Quantum Stomp e Basics.
Una menzione particolare è dovuta alla finissima qualità espressiva del leader al soprano.
Ottima, come da consuetudine, in casa Parco della Musica, la registrazione.
Album fresco e originale, da ascoltare.
(g.di.)