Classic Voice - Red Basics Tino Tracanna Acrobats
Classic Voice - recensioni Luglio 2016
Già sassofonista del Paolo Fresu 5et, il livornese Giustino Tracanna detto Tino passa a pieni voti la seconda prova con gli Acrobats, il quintetto a suo nome fondato nel 2012 con Mauro Ottolini, Paolino Dalla Porta, Roberto Cecchetto e Antonio Fusco.
Compositore di ampie vedute e ispirazioni, Tracanna è capace di mettere d’accordo il libero dialogo collettivo di Basics con l’ironia frammentata di Red senza perdere di vista la propria impronta stilistica.
Un mainstream postmoderno che danza con impeto sanguigno sulle Scale pentatoniche del tema lirico del Mercato dei pazzi, eseguito all’unisono dai due ottoni; per passare alle ritmiche spezzate di Jelly’s Quantum Stomp, dove l’inserimento pulsante del contrabbasso di Dalla Porta tiene in equilibrio il chiaroscuro timbrico dei dialoghi tra i sassofoni del titolare (tenore e soprano alternati) e i mille colori del trombone (con e senza sordina) di Ottolini.
In fogge cromatiche fantasiose i disegnano linee melodiche che scorrono limpide in Incantamento per poi lacerarsi come acque fluviali accelerate dall’improvvisa pendenza di una rapida in Laudano.
Dove il tappeto ritmico policromo di Antonio Fusco completa il dialogo con una finezza manuale degna della migliore tradizione percussionistica di stampo jazz.
Quando infine Paolino Dalla Porta si confronta a tu per tu in Pallida luna prima con Tino Tracanna poi con Mauro Ottolini, sorgono chiari i segni della maturità musicale raggiunta dalla formazione.
Un disco, insomma, che riesce a coinvolgere l’ascoltatore attraverso un’inventiva piena di risorse.
Jazz che brilla e diverte evitando le vie facili, anzi, riuscendo a conciliare una ricerca declinata senza compromessi e scorciatoie con un risultato musicale comprensibile e sorprendentemente efficace.
Alessandro Traverso